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    I colori nel marketing, come scegliere quelli giusti

    Di Paola   |  

    Settembre 22, 2021   |  

    Orange Blog   |  

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    I colori nel marketing, come scegliere quelli giusti

    Comunicare tramite i colori non è una tecnica nata con il marketing: gli artisti hanno sempre lavorato con profonda conoscenza di quello che l’uso di un colore può trasmettere all’osservatore e le civiltà antiche facevano largo uso del cromatismo per indicare ruoli e gerarchie: M. F. Ferrini, nel suo saggio “Chromata”, evidenzia come già gli antichi Greci considerassero il colore uno strumento per conoscere, non che la conoscenza del colore fosse fine a se stessa. 

    Il gusto puramente estetico è un aspetto importante, nell’offrire un prodotto o nel mostrare un marchio, ma c’è molto più di questo e definire un oggetto tramite la sua colorazione è spesso molto più efficace che descriverlo: per quanto il colore non sia di per sé qualcosa che indichi un utilizzo o l’efficienza di quell’oggetto, infatti, psicologicamente siamo molto influenzati dalle tonalità che lo caratterizzano. Esempi di questo meccanismo possono essere individuati nella nostra vita di ogni giorno e sono scelti con criterio: non è certo un caso che i colori tipici di Ferrari e Lamborghini, simboli della velocità su strada, siano il rosso e il giallo, così come non sono casuali i colori del logo di Facebook o Instagram, il primo intenzionato ad apparire come un luogo di fuga dai problemi quotidiani (anche se negli ultimi anni sembra diventato tutt’altro) e il secondo a ispirare creatività ed energia giovanile.

    Quali sono, quindi, i significati più comunemente associati ai colori?

    Rosso: è il colore della forza e della passione, è ambivalente e rappresenta sia l’amore sia l’aggressività, attrae ma mette in guardia. Usiamo il rosso quando vogliamo risaltare, apparire forti ed essere al centro dell’attenzione. Possiamo trovarlo su brand come Levis, H&M, Lego, Netflix e Vodafone.

    Arancione: è il colore dell’energia e dell’entusiasmo, un colore perlopiù giovanile e informale, scattante. Possiamo usare l’arancione quando vogliamo motivare, incentivare al lavoro o creare un clima produttivo. Questo colore energico è stata la scelta di JustEat, TNT, Mozilla Firefox e WindTre.

    Giallo: il colore del sole è associato alla felicità e all’immaginazione ma è usato anche per la concentrazione. Dato che è molto chiaro è generalmente più indicato per forme piene che per linee e lettere ma questo consente anche di abbinarlo a molti altri colori.

    Verde: un colore tranquillo, pacifico e familiare, è legato alla natura e quindi tipico dei prodotti ecologici e della sostenibilità ambientale ma anche delle aziende che vogliono distanziarsi dall’idea di inquinamento e poca attenzione, come le compagnie petrolifere o, negli anni recenti, McDonald. Usano il verde brand come Animal Planet, Tic Tac, Starbucks e i partiti ambientalisti.

    Blu: il colore ideale per l’affidabilità e per scacciare le preoccupazioni in quanto ricorda il cielo e il mare, visti come qualcosa che non cambia mai. Molto diffuso fra gli istituti bancari e nelle auto che fanno della sicurezza un punto forte. Troviamo il blu nel già citato logo di Facebook, in Skype, in Philips e nel marchio della Banca d’Italia.

    Viola: molto usato nei settori della comunicazione e dell’arte, come anche il rosa, legato alla creatività, all’originalità e all’individualità. Utile per dire che vogliamo distinguerci e che siamo diversi dalla nostra concorrenza. Esempi di viola nei brand sono Yahoo, Milka, Cadbury e Hallmark.

    Bianco: il colore della luce e della purezza, utile per dare la sensazione di pulizia e per creare vuoti nelle composizioni cromatiche alleggerendo la visione d’insieme o lavorando in negativo su fondi più scuri. Un uso del bianco come forma è nel logo del panda di WWF, mentre un brand che utilizza molto questo colore è Apple.

    Nero: elegante e austero, può comunicare serietà e professionalità. È bene non esagerare con la quantità di nero a meno che non sia ricercata, perché il peso visivo è molto superiore agli altri colori, i marchi neri sono per questo in genere più sottili e comunicano così snellezza, come Zara, Chanel o Louis Vuitton.

    Attenzione, però: la scelta di un colore, però, deve tenere conto dei principi della comunicazione e del marketing, ovvero l’identità del nostro target. Anche se la diffusione di internet e la globalizzazione in generale hanno reso più simili gli archetipi e le convenzioni tra le diverse parti del mondo, il retaggio culturale non deve essere lasciato in secondo piano. Si pensi a come in Occidente e in Oriente il significato dei colori sia molto diverso: aprendosi a un mercato cinese e volendo comunicare affidabilità è preferibile utilizzare il verde anziché il blu, che in Cina è invece un colore associato al femminile, e che per trasmettere l’idea di purezza si deve evitare assolutamente il bianco, colore del lutto, prediligendo invece il giallo (come fatto da Red Bull) o il viola. Attenzione a non eccedere con il rosso: se è vero che viene associato alla ricchezza, è il colore tipico del capodanno cinese e quindi lascia confuso il pubblico se non c’è poi alcun riferimento alla festività. L’oro è invece apprezzato sia in Occidente che in Oriente, per intuibili motivi!

    Quali sono i colori che usate di più? Sono coerenti con i vostri messaggi?

     


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