Negli articoli precedenti abbiamo parlato del crowdfunding in generale (clicca qui per leggere) e di come presentare un progetto in modo efficace (qui trovi l’articolo). In questo articolo esamineremo il crowdfunding reward-based che è il sistema di finanziamento più utilizzato per progetti o attività. Come suggerisce il termine reward che significa ricompensa, questa tipologia di raccolta è basato sulla “gratificazione” dei sostenitori .
La ricompensa può essere un gadget o servizio il cui valore, di norma, è direttamente proporzionale all’entità dell’investimento che l’utente fa, oppure un riconoscimento pubblico. Dunque niente quote societarie in cambio ma un “semplice” dono.
Il reward_crowdfunding è una vera e propria pre-vendita unica differenza rispetto alle dinamiche ordinarie è data dal fatto che il consumatore è parte attiva della campagna e diventa essenziale per l’avvio della messa in produzione del prodotto o servizio.
Il vantaggio del crowdfunding basato sulla ricompensa è dato dal fatto che l’investitore ha un feedback in tempo reale circa la reazione del mercato rispetto al bene che si intende produrre o al servizio che si vuole offrire.
In base alla piattaforma scelta, inoltre, il meccanismo della ricompensa può seguire due modelli:
- All or nothing. L’ideatore riceve i fondi donati solo ed esclusivamente se ha raggiunto l’obiettivo prefissato;
- Keep it all. In questo caso l’ideatore riceve i fondi anche nel caso in cui la campagna di finanziamento non ha raggiunto l’obiettivo.
L’ammontare di denaro raccolto tramite le campagne di reward crowdfunding è al lordo di tutta una serie di costi che bisogna sempre considerare nel momento in cui si definisce l’obiettivo delle stesse. Alcuni esempi di spese possono essere:
- Commissioni versate al gestore della piattaforma;
- Spese di spedizione del prodotto, aliquota IVA, laddove dovuta;
- Imposte sul reddito d’impresa (derivante dalla vendita del prodotto o servizio);
- Le commissioni versate alle piattaforme variano a seconda del servizio richiesto e dell’ammontare raccolto.
Sul mercato operano diversi tipi di piattaforme suddivisibili in generalisti e verticali:Le prime ospitano progetti di varia natura, le seconde sono maggiormente specializzate nel no-profit.
Ma come funzionano le ricompense?
Dopo questa brevissima introduzione andiamo a vedere come funzionano le ricompense nello specifico.
La ricompensa ha un valore ben preciso a livello psicologico:
- Ripristinare l’equilibrio tra chi dona e chi riceve (do ut des);
- Ricordare a chi dona che quel progetto sta producendo valore;
- Evocare il principio di scarsità perché si ricorda implicitamente che l’unico modo per essere ricompensati è quello di donare.
Per poter ottemperare al meglio alla loro funzione, le ricompense devono essere scelte e organizzate secondo alcuni criteri base universali. Esse devono essere:
Coerenti: non distanti dalla filosofia e dall’obiettivo (oltre che al risultato) del progetto, sia concettualmente che concretamente. È un modo per chiarire ancora di più all’utente il contesto dell’iniziativa.
Eque: anche se non devono esprimere un valore economico preciso, le ricompense devono sempre offrire un controvalore accettabile alla donazione in denaro secondo la logica del buonsenso.
Variate e calibrate: è bene dare a tutti la possibilità di partecipare a seconda delle proprie disponibilità predisponendo diverse fasce di ricompense per diversi livelli di contribuzione economica secondo una scala crescente.
Una profilazione generale dei possibili finanziatori suggerisce di offrire quattro fasce di ricompense:
– Least Expensive: rivolta a coloro che partecipano semplicemente per mostrare il proprio apprezzamento al progetto, e sono disposti a piccole donazioni di testimonianza (1-5 euro).Non si aspettano nulla in cambio ma seguono la campagna con curiosità anche se questo bacino di utenti è relativamente esiguo.
– The Focal Point: in questa fascia si trovano le persone che investono con lo scopo di ottenere come ricompensa il prodotto della campagna a condizioni vantaggiose rispetto a quelle di mercato.
– Extras: qui si trovano i sostenitori che non si accontentano del prodotto base ma vogliono un gadget personalizzato.
– Most Expensive: sono gli investitori top che non hanno limiti di budget.
Tipi di ricompense
Le ricompense possono essere di diversa natura, di seguito alcuni esempi.
- Il prodotto stesso.
- Il prodotto personalizzato, con contenuti speciali, in tiratura limitata, in prevendita rispetto all’ingresso sul mercato o con uno sconto particolare rispetto al prezzo finale.
- Merchandising e gadget: maglie, cappelli, penne, shopper ecc.
- Materiali multimediali o libri che raccontino il backstage del progetto.
- Possibilità di diventare parte integrante del prodotto o di influire sulle scelte strategiche del progetto. In genere avviene per progetti creativi e con investimenti consistenti.
- Esperienze personalizzate come accessi a feste private, ringraziamenti pubblici, incontri con il team.
Quelli riportati sono solo alcuni spunti che abbiamo voluto offrirvi in merito al crowdfunding basato sulla ricompensa, ad ogni modo la creatività e l’originalità risultano essere sempre un arma vincente!
Prosegui la lettura della nostra guida al crowdfunding qui!
Che cos’è il crowdfunding e a chi è utile?
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