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    Logo Studio & Corporate Identity

    Di TheBot   |  

    Luglio 10, 2012   |  

    Orange Blog   |  

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    Logo Studio & Corporate Identity

    Di cosa stiamo parlando?

    Iniziamo con le definizioni.
    (Per i più eruditi, l’articolo comincia tra due paragrafi…)

    Stiamo parlando della base di ogni comunicazione, del marchio, del brand, dell’immagine istituzionale di un’azienda. Il Logo di un’azienda non ha bisogno di troppe definizioni, mentre il Logo Studio non è altro che il processo con cui un art designer, un grafico, arriva alla definizione del logo, del marchio di un’azienda. La procedura standard sono un certo numero, concordato, di proposte grafiche e un certo numero, sempre concordato, di giri di correzioni sulle proposte prescelte.

    La Corporate Identity è invece un manuale, un prontuario, che contiene le specifiche circa l’utilizzo del logo e dei colori aziendali. Il font del nome, la declinazione del marchio in bianco e nero, declinazione del marchio su fondo bianco, area di rispetto, area di ritaglio, riduzioni, ingrandimento, uso scorretto, tutti i caratteri tipografici istituzionali, il payoff (se c’è). Il manuale della Corporate Identity è uno strumento indispensabile per alimentare la riconoscibilità del marchio nel tempo e per impedire che l’azienda esca con comunicazioni visive non omogenee tra di loro.

    Perché cambiare logo?

    Talvolta in ufficio capita di fare lavori, anche importanti, con aziende prive di logo o, peggio con un logo obsoleto o, peggio ancora, con un logo improvvisato da un grafico improvvisato “amico di mio cugino, tanto bravo”. Per non parlare dell’identità istituzionale, questa sconosciuta.

    Spesso ci capita infatti di proporre ai nostri Clienti il servizio di Logo Studio & Corporate Identity, insieme magari ad un preventivo sostanzioso per l’acquisto di tanti spazi pubblicitari e la messa in opera di una grande campagna promozionale. Una proposta mirata in primis all’ottimizzazione della campagna stessa, che rischia di venir sminuita nel suo impatto da un marchio obsoleto. Pare incredibile, ma ci è capitato. E di solito la proposta viene regolarmente bocciata. Come è successo oggi in ufficio.

    E’ comprensibile, me ne rendo conto. Cambiare logo per molte aziende rappresenta un vero trauma, soprattutto per quelle più ancorate al territorio, magari di origine famigliare, che in quel logo ci ritrovano tutta la loro mission lavorativa, ma anche l’intero sistema di valori in cui sono cresciuti.

    Chiedere anche solo un restyling, un ringiovanimento delle linee e dei colori, è un piccolo trauma. Perciò oggi vorrei scrivere qualcosa che possa aiutare i nostri Clienti ad elaborare questo… ehm, (chiamiamolo) lutto.

    L’importanza del restyling

    Prendiamo un esempio già vecchio di qualche anno, di un Cliente invece entusiasta di rivedere tutta la propria Corporate Identity di un gruppo di aziende, perché comprendeva lui per primo la necessità di fare un salto di qualità e che questo dovesse partire da una nuova Corporate Identity.
    Cepa-marchi
    Quelle in alto e a destra, naturalmente, erano le vecchie versioni dei vari brand del gruppo (alcune versioni anche discordanti tra di loro), quelle al centro sono le nostre proposte di restyling. Come si vede, non è necessario snaturare un logo obsoleto. Spesso in ufficio facciamo vedere esempi come questi, ma l’attaccamento alla vecchia immagine per taluni è una forza irrazionale.

    Discorso a parte invece è l’entusiasmo delle imprese in start-up. Per loro il logo e la corporate identity significa far esistere davvero qualcosa che magari, fino al giorno prima, era solo nella loro testa. Il bene più immateriale diventa di colpo un qualcosa di tangibile su cui costruire i progetti, i sogni e le ambizioni comuni ad ogni buon imprenditore. Ecco, talvolta mi chiedo quanto manchi agli imprenditori più consolidati quella luce negli occhi, quell’entusiasmo che fa scalare le montagne, quell’impazienza di lavorare per mettere in piedi qualcosa di proprio.
    Alla prossima,
    The Bot

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